A seconda del quadro di gravit¨¤ l’
insufficienza mitralica pu¨° essere cos¨¬ classificata in
lieve,
moderata e
severa.
L’
insufficienza mitralica lieve ¨¨ generalmente asintomatica. Molto spesso pu¨° essere una entit¨¤ benigna che non evolve ulteriormente. Tuttavia, anche in caso di
lieve insufficienza mitralica ¨¨ necessario sottoporsi comunque a controlli regolari.
Bisogna distinguere l’
insufficienza mitralica lieve dal
prolasso mitralico. Il
prolasso mitralico ¨¨ una condizione parafisiologica, il pi¨´ delle volte non si associa ad
insufficienza mitralica e non evolve in quadri peggiorativi. Va comunque praticata la profilassi dell’infezione batterica in caso di interventi invasivi oppure odontoiatrici.
Il quadro clinico in genere dovrebbe invece destare allarme se si passa da
insufficienza mitralica lieve a moderata. L
’insufficienza mitralica moderata pu¨° causare sintomi, come le palpitazioni cardiache (battiti anomali del cuore).
Infine, si parla di
insufficienza mitralica severa quando ¨¨ causata dall’ allungamento o dalla rottura delle corde tendinee o ancora dalla rottura dei muscoli papillari in conseguenza, ad esempio, di un
infarto miocardico acuto. L’
insufficienza valvolare mitralica severa determina un sovraccarico di volume del ventricolo sinistro, che si dilata e si ipertrofizza ed il rigurgito mitralico determina anche una progressiva dilatazione atriale.
I pazienti con questo disturbo hanno pertanto una ridotta capacit¨¤ cardiaca che pu¨° portare anche allo scompenso. La rottura di corde, molto frequente nei pazienti con insufficienza fibroelastica ¨¨ responsabile dell’insorgenza acuta di
insufficienza mitralica in pazienti precedentemente asintomatici, o dell’aggravamento repentino nei pazienti con prolasso noto della valvola mitrale.
L’
insufficienza della valvola mitralica severa ¨¨ il pi¨´ delle volte sintomatica, e all’esame obiettivo con il fonendoscopio ¨¨ facile udire il cosiddetto rumore di soffio, segno di severit¨¤.
Un ulteriore livello di classificazione ¨¨ quella di dividere l’
insufficienza mitralica in ‘organica’ e ‘funzionale’. L’insufficienza organica ¨¨ tale perch¨¦’ una delle componenti della mitralica viene alterata (per esempio quando i lembi sono troppo elastici come nella valvola Barlow). In quella funzionale (o secondaria) la valvola mitralica non ¨¨ anatomicamente alterata (ossia non vi sono alterazioni dei singoli componenti), ma cause come la dilatazione idiopatica (genetica) o a seguito di cardiopatia ischemica del ventricolo determina l’insufficienza stessa. Una altra causa di
insufficienza mitralica.
Un altro livello di classificazione ¨¨ quello di dividere l’
insufficienza della mitrale in acuta e cronica. Come si pu¨° intuire, l’
insufficienza mitralica acuta ¨¨ a seguito di una alterazione improvvisa della valvola stessa (esempio: la rottura di una corda tendinea per lassit¨¤ del collagene o a seguito di
infarto del miocardio). E’ acuta perch¨¦’ ‘all’improvviso’ una ingente quantit¨¤ di sangue refluisce all’interno dell’atrio durante la fase di contrazione ventricolare.
Al contrario, l’
insufficienza della valvola mitrale cronica ¨¨ causata da una alterazione nel tempo della valvola stessa. Per esempio molto spesso ¨¨ data da riduzione cronica dell’apporto di sangue al ventricolo, quindi da dilatazione ventricolare e conseguenza insufficienza cronica. L’
insufficienza mitralica cronica, invece ¨¨ pi¨´ insidiosa perch¨¦’ si sviluppa nel tempo.
Il terzo livello di classificazione si riferisce alle cause dell’
insufficienza mitralica. Si parler¨¤ dunque di
insufficienza mitralica ischemica per esempio, o post-endocarditica. Quest’ultima avviene a seguito di
endocardite il pi¨´ delle volte batterica. L’
endocardite batterica ¨¨ infatti una temibile infezione del cuore che il pi¨´ delle volte coinvolge le valvole provocando alterazioni strutturali delle stesse.