Il cuore dei bambini: quando fare la prima visita dal Cardiologo

Il cuore dei bambini: quando fare la prima visita dal Cardiologo
Il primo approccio alla prevenzione e alla cura cardiologica avviene spesso in età ormai adulta - a meno che non si siano manifestati sintomi specifici - oppure nei più giovani in occasione delle visite programmate per l’idoneità all'attività sportiva.

Quali sono le buone pratiche ideali per tutelare la salute del cuore sin da piccoli?

“Il numero di valutazioni di vario ordine che vengono effettuate durante il periodo fetale – che pure è limitato a un breve periodo della vita è estremamente elevato. Poi, invece, una volta che il bambino è nato, generalmente, si fanno solo i bilanci di crescita: sono molto importanti, ma è possibile che una serie di apparati e organi non venga più valutata. Tra questi il cuore" - spiega il Cardiologo pediatrico dottor Adriano Cipriani che effettua visite ambulatoriali a Villa Serena di Genova ed è Responsabile del programma GUCH di ICLAS di Rapallo, il percorso studiato per la presa in cura di giovani, affetti da cardiopatie congenite, che opera in stretta collaborazione con l’Ospedale Gaslini di Genova.

"E' consigliato effettuare una visita cardiologica con ECG ed eco-color-doppler almeno una volta prima dell’età scolare. Infatti, questa valutazione - approfondisce sempre il dottore - permette di individuare eventuali patologie o fattori di rischio per consentire ai genitori di impostare già dall’età pediatrica un comportamento ideale in termini di prevenzione o di trattamento".

Per esempio, se in una famiglia c’è una predisposizione all’ipertensione, al diabete o alla ipercolesterolemia, si possono instaurare dei modelli comportamentali idonei attraverso stili di vita e di alimentazione che possano ridurre l’incidenza di queste patologie, che hanno un peso importante nella salute cardiovascolare da adulto. La sensibilità dei genitori e dei pediatri verso la tematica cardiologica sta aumentando, e la visita dal Cardiologo è anche un’occasione per un’educazione alle famiglie ai corretti stili di vita. Infatti, bisogna intercettare i comportamenti negativi sin da piccoli, dal momento che in età adulta diventa poi più difficile sradicarli.

Fare prevenzione cardiologica in età pediatrica è dunque fondamentale: se un bambino si stanca, riferisce una sintomatologia aritmica, perde occasionalmente conoscenza o manifesta un sintomo, allora siamo già in presenza di una patologia che si è sviluppata e manifestata. La prevenzione e la diagnosi precoce ci permettono invece di poter intervenire con maggiore successo e in anticipo.

I genitori dovrebbero "lavorare" poi già dall’infanzia per ridurre il rischio che il proprio figlio diventi un adulto con ipertensione, colesterolemia o diabete. Possono farlo attraverso un’educazione alimentare equilibrata, insegnando al piccolo a evitare fumo, alcool, sedentarietà, obesità.

Un altro punto importante da ricordare è che una patologia cardiaca, soprattutto in età pediatrica, se non caratterizzata da malformazione complessa, può essere asintomatica. Il genitore quindi può non accorgersi che il bambino ha un problema al cuore. Molte condizioni patologiche non si manifestano in maniera evidente, tanto che è frequente fare diagnosi di patologie congenite a persone di 20 o 30 anni. Proprio per questo è opportuno uno screening entro l’età scolare. Non è detto neanche che vi sia un “soffio al cuore”, che è il sibilo che tante volte induce il pediatra a inviare il bambino a visita cardiologica. Spesso il soffio si rivela essere innocente, in età pediatrica, ma è comunque utile approfondire.

"La visita di prevenzione cardiologica nel bambino - conferma sempre il dottor Cipriani - permette anche individuare patologie che non sono visibili con l’ecografia fetale. Quest’ultima ha avuto un ruolo fondamentale nella prevenzione delle cardiopatie, soprattutto congenite, in età peri-natale. Per esempio, sapere in anticipo se un bambino nascerà con una malformazione cardiaca permetterà di programmare il parto in una struttura in grado di fornire l’adeguata assistenza medica. All’ecografia fetale possono però "sfuggire" delle patologie significative. Un esempio? La circolazione fetale e quella dopo la nascita sono diverse: alcuni aspetti fondamentali per la vita fetale diventano patologici dopo la nascita.

Una visita cardiologica di prevenzione con ECG ed eco-color-doppler consente di diagnosticare eventuali patologie anatomiche e funzionali, come i disturbi della funzione del muscolo cardiaco, così come le problematiche delle congenitopatie legate alla funzione bioelettrica del cuore, che non possono essere individuate con una valutazione morfologica.
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Revisione medica a cura di: Dott. Adriano Cipriani

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